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lunedì 25 novembre 2013

Ex deposito Treni



I treni sono stati dei mezzi di trasporto fondamentali per lo sviluppo economico e culturale del nostro Pianeta.
Siamo nell’era dei treni veloci (come il nostro amato-odiato Frecciarossa) e dei treni proiettile giapponesi (gli Shinkansen) quindi è inevitabile non trovare un cimitero di locomotori antichi: pesanti, lenti, a vapore e diesel…tutti insieme giunti alla loro ultima fermata: l’abbandono.

Ciò che ho avuto il piacere di visitare è un ampio parco di locomotive in prossimità di una stazione ferroviaria attiva.
I mezzi sono ben disposti, alcuni restaurati, altri colorati di ruggine. Le ruote ferrate mi sovrastano mentre passo tra le carrozze. Alcune di queste mostrano un altro tempo: le sedute sono di legno chiaro, in fondo al breve corridoio la postazione del controllore. Non ci sono adesivi che segnalano bagni inagibili né mappe che illustrano le fermate dello storico percorso. Il tutto giace tra la polvere e si trova ancora il carbone in prossimità delle caldaie.

Il cimitero dei rotori è tutelato dall’associazione volontari A.T.T.S. che negli anni ’90 riuscì a rilevare alcuni dei mezzi di trazione più vecchi accantonati presso la sede di Firenze (poiché in quegli anni si varò un piano di modernizzazione del gruppo ferroviario FS).
Nel 1996 si creò una collaborazione tra il gruppo FS e i soci dell’associazione: alcuni di questi ultimi si sono potuti specializzare nella manutenzione dei rotabili storici al fine di preservare questo frammento di memoria storica.
Intanto, oltre i binari, si sente una voce metallica portata dal vento che annuncia ritardo ad un regionale, guardo le vecchie locomotive, salgo su di una completamente violentata dalla ruggine e guardo le loro compagne…racchiuse entro un cerchio luminoso e fuori dal tempo.


Elvira Macchiavelli

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