Visualizzazioni totali

Conoscere...

URBEX AT INFO! È IL BLOG DI ELVIRA MACCHIAVELLI DEDICATO ALL'ESPLORAZIONE URBANA. VISITATE ANCHE IL CANALE YOUTUBE

Esplora il blog

domenica 16 febbraio 2014

Ex Industria P., uno scenario 'inquinante'


Quelli che definisco ‘morbi in quarantena’ sono sempre più sul suolo italiano.
Entrata dal cancello blu come se l’industria P. fosse appena stata chiusa, mi accorsi subito che c’era qualcosa che non andava in quello scenario inquietante, grigio, desolato. Non un piccione, non un animale o un insetto a fare compagnia  a noi esploratori, solo il clic delle nostre macchine digitali.  
Capannoni in disuso pieni di materiale di scarto: plastica, spazzatura, vetro e…non so che altro. Sul retro un alto impianto con condotti arrugginiti e silos mangiati dal tempo.
Ogni tanto il vento alzava odori ‘nuovi’ nel senso di strani alle mie narici protette (per quanto?) da una mascherina con il filtro giallo. Seppi cosa accadeva in questo ex complesso industriale solo al mio ritorno a casa…

Ci troviamo di fronte ad uno scandalo, ad una truffa, ad un disastro compiuto dalla società Enirisorse. Nella seconda  metà degli anni Novanta, la società prova l’impellente bisogno di smaltire centomila metri cubi di batterie per auto, il quale smaltimento legale costerebbe 60 miliardi di lire. Il territorio della provincia di Grosseto è particolarmente favorevole per ‘lo smaltimento’ in quanto coperto da un passato minerario florido con adeguati sistemi di smaltimento e personale amministrativo compiacente. Inoltre  il territorio permette di nascondere il danno ambientale causato dal piombo delle batterie poiché già profondamente inquinato dai residui di lavorazione della pirite di Scarlino, per esempio.  Il luogo per innescare una nuova bomba ecologica si individua in un sito minerario già profondamente inquinato da rame, zinco e piombo. L’operazione, avviata da finanziamenti pubblici a fondo perduto, permette di allestire un bel teatrino di copertura per lo stoccaggio del materiale che viene per giunta considerato RECUPERABILE (per fortuna qui interverrà la procura di Monza a dimostrare che il mix di ebanite è tossico). Nonostante questo l’industria P. si spaccerà come industria per lo smaltimento di materie plastiche anziché come industria per lo smaltimento di batterie al piombo e verrà giudicata in regola e all’avanguardia anche se in realtà…non lo era.
Poi il dramma, la Piombemia viene diagnosticata agli operai che lavoravano nel sito di smaltimento. Gli accertamenti sanitari parlano di altissimi valori del piombo nel sangue e questo fatto ha portato ad un risarcimento economico ai danneggiati ma all’archiviazione del caso da parte del GIP del tribunale di Grosseto.
Dal 2006 nulla è cambiato: non ci sono più gli uomini a lavoro ma una quantità di malaria che sarò felice di mostrarvi.


                                                                                                     Elvira Macchiavelli












Nessun commento:

Posta un commento