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mercoledì 23 ottobre 2013

La stravaganza della Villa di Sammezzano

  Il castello, o villa, di Sammezzano è un’opera monumentale e di unica bellezza. I suoi arredi sono stati depredati e parte della sua storia è stata perduta, tuttavia rimane uno dei luoghi più affascinanti che abbia mai visto.
La sala dei pavoni


Fu progettata, realizzata e anche finanziata da un importante personaggio fiorentino, tale architetto Ferdinando Panciatichi Ximenes d’ Aragona (infatti nell’atrio del castello si legge la siglia PXA tra i colonnati foto a lato destro) ma in una targa della torre, si legge che ' la costruzione e decorazione sia dei gessi, come dei laterizzi, cioè ornativa in rilievo di metà della Villa a ponente, l'insigne  architetto si è servito del maestro Costruttore Bendetto Liccioli'.  

Ferdinando Panciatichi, personaggio di cultura poliedrica, attento conoscitore di Dante Alighieri  e politico  durante il 1850 e 1870, quando Firenze era capitale d’Italia, dedicò 40 anni della sua vita (dal 1850 al 1890) alla realizzazione della villa di Sammezzano e al suo ampio parco annesso. Rare le specie arboree presenti sul territorio, tra cui alcune sequoie, così come raro è il progetto di realizzazione della villa: tra le sale in stile orientale, arabo e moresco,  l’occhio si perde e commuove il cuore.
Passato il dopoguerra la struttura fu adibita ad albergo di lusso e nonostante un’asta del 1999 la struttura verge in stato di abbandono. Diciamo pure un ‘abbandono controllato’ visto che nel 2012 si è creata l’associazione senza scopo di lucro, 'PXA' che si occupa di rivalutarne il patrimonio.
Ad oggi l’imponente e fiabesca struttura appartiene ad una società anglo-italiana (Sammezzano Castle srl) ma rimane pur sempre chiusa al pubblico (eccetto durante alcune visite organizzate a cadenza annuala che attirano un gran numero di persone).
Ad oggi, il castello, rimane il maggior esempio in stile 
orientale-arabo di Italia. Numerosi i richiami massonici e alla famiglia di Aragona (in una sfarzosa targa si legge: 'Antico giuramento dei nobili di Aragona. Noi, ognuno dei quali siamo grandi quanto voi e tutti insieme più di voi, giuriamoobbedienza e fedeltà a Vostra Maestà inquantochè conserverete intatti i nostri diritti, le nostre libertà e i nostri privilegi e se no, no! Così Iddio ci aiuti.')

La sala bianca
 Nel gennaio 2013 due giovani, Elia Giovacchini e Nicole Yumi Mastromarino,  hanno viaggiato per 17.000 km (da Pontassieve (FI) fino a Singapore senza prendere alcun aereo) per  celebrare il duecentesimo anno della nascita dell’antico proprietario Fernando Panciatichi. Al ritorno una mostra fotografica è stata allestita ed hanno poi devoluto  il ricavato a favore della salvaguardia del castello.

La sala della stalattiti
                                          
Recentemente sono state molte le sfilate di moda effettuate all’interno della villa e, inoltre, si è sentito dire che vi gireranno persino una serie televisiva.

Speriamo che nella società dell’apparire queste presentazioni possano far rivalutare questo luogo di rara e magnifica bellezza.
Arte stravagante per ricordare ‘che c’è sempre un pizzico di follia in ogni grand’uomo’

Sammezzano video pt.1

Sammezzano video pt.2

                                                               Elvira Macchiavelli



3 commenti:

  1. Ho avuto la fortuna di poter visitare Sammezzano un paio di settimane fa. E' qualcosa di assolutamente unico. Per ringraziare il comitato che ha reso possibile la visita ho scritto una poesia, ispirato dalla bellezza del luogo, dallo stupore che ti lascia addosso.


    IL CASTELLO DI SAMMEZZANO

    Un bosco di sequoie e lecci abbraccia
    l'opera del marchese Ferdinando
    Panciatichi Ximenes d'Aragona.
    Era solo la tenuta di caccia
    per un antica e nobile famiglia,
    la vedo coi miei occhi e mi domando:
    santo cielo, ma chi è quella persona
    che la rese così, una meraviglia?

    Un labirinto magico di sale
    ed ogni sala è un tempo, un luogo, un viaggio,
    malia, caleidoscopio di colori:
    questo castello al mondo non ha eguale.
    Qua dentro mi si perde il cuore, giuro,
    e non so più se è vero o se è un miraggio,
    le donne, i cavallier, l'arme, gli amori
    come in un sogno antico mi figuro.

    La sala dei pavoni, quella bianca,
    quella dei gigli, quella degli amori:
    l'arte nel ciel ci innalza come un canto
    e le porte dell'anima spalanca.
    Lo stupore s'accresce ad ogni stanza
    perché qui dentro ridono i colori.
    Se tutto questo ha un nome allora è incanto:
    a Sammezzano la bellezza danza.

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    Risposte
    1. Ciao Andrea grazie per aver condiviso sul mio blog la tua poesia. Davvero perfetta descrizione del luogo...e delle emozioni che esso sucita.
      Elvira

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  2. Buena serra, trovo suo sito per casa ... un piacere e una tristezza : tanta bellezze chiuse ai dilettanti e che vanno in polvere ! Non c'è un'associazione per cercare di proteggere queste residenze?
    Uno caro saluto da Francia.

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