Alcuni luoghi che si
presentano davanti a noi sono davvero unici. Tanta è l’incredulità di come
possiamo essere capaci di far decadere dei così grandi beni, preferendo grigi palazzi omologanti.
Palace Napoleon , così ho
chiamato la residenza della facoltosa famiglia B. che, nel 1901 incaricò l’
architetto A.M. per la sua realizzazione.
Durante la seconda Guerra
Mondiale fu sede di un comando speciale che la lasciò decadere fino al 1991. In
quest’anno si accese una debole speranza di recupero animata dall’interesse
della Soprintendenza dei beni architettonici, che pose Palace Napoleon sotto un
vincolo. Nel 2007 l’immobile fu acquistato
da una nuova società.
Nonostante gli auspicati
lavori di ristrutturazione, il palazzo giace ancora in un forte stato di
abbandono. Al suo interno rimane la vorticosa scala, due portici con due
colonne verdi divorate dal muschio e la scritta ‘Salve’: un facoltoso saluto ai
nuovi entrati, ma anche ma un eco di speranza per una salvazione che attenderà
ancora ad arrivare.
Elvira Macchiavelli
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