Le nostre origini esplorative
nascono esattamente nel novembre del 1793 quando Philibert Aspairt si
addentra
in quella che oggi è chiamata la Parigi sotterranea. Morirà con la sua
grandiosa scoperta che è giunta fino a noi. Undici anni dopo, il 30 aprile 1804
i membri dell’ispettorato delle miniere trovano i resti dell’avventuriero. La
moglie riconosce il marito scomparso per il mazzo di chiavi che ancora giaceva
vicino a lui, e il candelabro: Philibert Aspairt si addentrò probabilmente in
una zona con poco ossigeno, la candela si spense e morì nel buio di un luogo
sconosciuto di fame e di sete. L’esplorazione ha poi cominciato ad essere
materia di scrittura per il precursore di Jack Kerouac e la beat generation:
Walt Whitman. Nel 1861 il poeta scandalistico americano scrive nel Brooklyn
Standard la sua esperienza nell’addentrarsi nel primo tunnel sotterrano del
mondo. Costruito nel 1844 ad Atlantic Avenue e poi abbandonato, sarà dalle
impronte di Whitman che nascerà un filone di curiosi artisti decadenti che
cantano le lodi della fatiscenza e l’amore dell’avventura surreale. Arrivano i
Dadaisti con a capo Andre Breton, Paul Eloard, Francis Picabia e Tristan Tzara
che nel 1921 organizzano una spedizione verso la sconosciuta e disabitata
chiesa di San Julien le Pauvre di Parigi. Questa sarà la prima di una delle
tante escursioni ‘dove questi luoghi non hanno ragione di esistere’. Nel 1904
muore il primo urban explorer falciato da un treno del metro di New York mentre
lo stava esplorando mentre nel 1916 nasce il climbing. Arte tanto utile quanto
impegnativa per gli esploratori, Harry H.Gardiner (l’uomo volante) si arrampica
per 12 piani e 211 piedi sulla facciata del Majestic Building di Detroit: un record imbattuto.
Poi è la volta di un’ aspra e
grande critica volta ai non esploratori. E’ la prima volta che l’esplorazione
urbana viene vista come antidoto verso il consumismo di giochi imposti dalla
società passiva. E’ il 1955 e ‘Introduction to a Critique of Urban Geography’
suggerisce di creare e vivere le avventure. Ed è quello che facciamo.
molto interessante!!!
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