Il piccolo chiostro |
Il convento è originario del XVI secolo ed è dedicato a Santa
Chiara, ma non né rimane molto. Stanze piccole e vuote senza colori né storia.
Passando un piccolo chiostro brulicante di erba e sterpaglie, la strada
prosegue verso la chiesa. Soltanto un pozzo di pietra al centro dello spazio
attira l’attenzione del visitatore.
Nuova Madre |
Intanto il tempo impervia e ci aggiriamo come ombre tra la
polvere della chiesa cercando il quadrato prospettico che più scalda il cuore.
Una targa, uno dei pochi elementi concreti, è rimasto come
sospeso nel labirintico deserto del tempo.
‘Nel 1856, l’ordine sospese di vivere in questo convento.
Dopo un periodo di assenza durato 28 anni le porte, del convento si riaprirono
ad ospitare l’ordine monastico il 18 febbraio 1884’. E ancora, una targa in latino avverte: ‘Guido Servidii,
vescovo di V. Questa chiesa e l’altare interno in onore dell’apostolo ed
evangelista Matteo con Simone e Giuda consacrò con atto solenne e alla
consacrazione di questa lapide stessa, in tutti i giorni per tutti coloro che
si avvicineranno piamente accordò, ogni anno, 40 giorni di indulgenza (1879)’
Da convento, a scuola dell’infanzia (quando? Come? Ancora domande) poi chiusa e rimasta nell’ombra fino
al 2010: i lavori di ristrutturazione si fermano in quell’anno e nel 2013
nemmeno un’asta tenta di salvare un altro patrimonio perduto.
Elvira Macchiavelli
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