Una grande struttura, come è solito per gli ospedali specialistici, si impone all’inizio del piccolo paese di M. |
Un gigante dai muri scrostati
e dall’anima corrosa da muffe e abbandono, vuoto, sabbioso, le porte si aprono
e si chiudono seguendo gli impercettibili sussurri di un vento invisibile.
Costruito negli anni Trenta
durante il regime fascista, l’ospedale era l’unica struttura dedicata ai traumi
della spina dorsale a scopo riabilitativo. La data del suo abbandono risale a
circa 40 anni fa (se non di più) ma una nuova struttura dedicata, l’unica in
tutta Italia, sorge nelle sue immediata
vicinanze.
Bicchieri |
L’ex sanatorio M. misura otto
piani di abbandono e lungo i corridoi in penombra si può arrivare a vecchie
stanze che ancora rimandano alle loro funzioni: radiologia e ondontoiatria sono
gli unici due reparti sopravvissuti.
Incredibile la somiglianza
con l’ex sanatorio B. vicino Firenze.
La cappella |
La Morgue |
Quest’ultimo ha la medesima scala
centrale, corridoi e armadi eccetto per la grandi terrazze per l’aria salubre
che l’ospedale di M. non ha.
Un altro triste capitolo
della tipica storia ‘sprecata’ alla italiana.
Elvira Macchiavelli
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